Per assaggiare un buon piatto di carne, occorre che la sua cottura sia della giusta gradazione. Ci sono diversi tipi di gradazione, che variano sia a seconda del tipo di carne, sia a seconda del personale gradimento di ciascuno. Uno strumento utile per tenere ben presente il grado di cottura della carne è proprio il termometro adatto a questo tipo di operazione. Ma a quanti gradi si deve cucinare la carne? Vediamo le varie gradazioni abbinate alle varie tipologie.
Carne di manzo
Bisogna anzitutto tenere bene a mente le forbici delle varie gradazioni (ovviamente si dovrà tenere conto anche del tipo di taglio):
da 50° a 55°: carne al sangue;
da 55° a 65°: carne a media cottura;
da 66° a 70°: carne ben cotta;
da 71° in su: carne troppo cotta.
Carne di maiale
Il maiale, a differenza del manzo, ha una temperatura di cottura di 72°. Anche qui però dobbiamo fare delle distinzioni: a seconda della consistenza bisogna stare a temperature molto più alte, circa 95°. Al contrario, se vogliamo un filetto di maiale un po’ più succoso la temperatura sarà intorno ai 65°.
Carne di pollo
Per il pollo non ci sono tante opzioni. Per una questione batteriologico-sanitaria (il pollo ha insita una carica batterica di gran lunga superiore alle altre carni), la temperatura di cottura non deve essere inferiore a 75°C.
Carne di vitello
Anche questa è considerata carne rossa, dunque segue lo stesso principio del manzo, con le relative gradazioni.
Carne di agnello
Questa tipologia di carne deve avere una temperatura di cottura di 65°C. Con un distinguo: se si cucina una spalla, la gradazione deve essere più elevata (circa 80°), per permettere lo scioglimento del collagene.
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